Le elezioni del 2013 rappresentano una nuova fase politica per l’Italia e per i sondaggisti. Gli ultimi sondaggi furono pubblicati due settimane prima del voto del 24 e 25 febbraio. Davano ampiamente in vantaggio il Partito Democratico di Pierluigi Bersani, al 30%; il Popolo della Libertà (Pdl) di Silvio Berlusconi intorno al 20; e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo fermo al 15 %. Al 10% Scelta Civica di Mario Monti; al 5 Lega di Roberto Maroni; al 4Sinistra ecologia e libertà di Nichi Vendola; e al 3 % l’Unione di centro di Pier Ferdinando Casini.

Risultati ampiamente smentiti dalle urne. Nessun sondaggio aveva di fatto previsto la situazione di sostanziale parità a tre. Una non-vittoria di Bersani che riportava i sondaggisti sul banco degli imputati. L’errore del 2013 fu nel sopravvalutare il Partito Democratico; dato per ampiamente vincitore, con un dato gonfiato di quasi cinque punti. Il Movimento 5 Stelle fu sottovalutato di quasi dieci punti.